Domanda:
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mcgyver
2011-12-14 15:41:22 UTC
REYKJAVIK - La scorsa settimana in Islanda sono state arrestate nove persone considerate responsabili del crack finanziario che ha coinvolto lo stato islandese nel 2008, portandolo sull'orlo della bancarotta. La rivoluzione pacifica che sta avvenendo in Islanda, e di cui nessuno parla, nasce proprio nel 2008, quando il governo allora in carica decide di nazionalizzare le tre maggiori banche del paese, i cui creditori erano per la maggior parte britannici e nord americani. E quando, per rifondere il debito contratto in questo modo dallo stato che se ne era fatto carico, intervenne il Fondo Monetario Internazionale, chiedendo come al solito tassi d'interesse altissimi e scaricando tutto il peso del debito sulla popolazione, che avrebbe dovuto pagare in 15 anni 3.500 milioni di euro al 5,5% d'interesse, lo stesso popolo islandese si espresse sulla questione con un referendum per cui si verificò una schiacciante vittoria (il 93%) di coloro che ritenevano di non dover pagare il debito. Come anche in Grecia oggi si dice, anche gli islandesi sostenevano che quel debito fosse "detestabile", e dunque non esigibile. Per chiarire, un debito detestabile è un debito contratto dallo stato con le banche o altri istituti, che pero` non porta benefici alla popolazione, ma anzi la danneggia. Un debito simile non si può pretendere che venga pagato dallo stesso popolo che ne ha gia` subito le conseguenze in termini d'interessi sul debito pubblico. Dopo il referendum e` stata istituita nel 2010 una Commissione incaricata di stabilire le responsabilità legali della fatale crisi economica, che ha portato già all'arresto di parecchi banchieri e alti dirigenti strettamente collegati alle operazioni arrischiate. Intanto l'Islanda sta anche scrivendo una nuova costituzione, imparando dalle lezioni della storia recente, nella quale sarà inserito un regime di protezione inattaccabile per la libertà d'informazione e di espressione. Una costituzione, quella islandese, discussa dalla popolazione attraverso i forum in internet e i social network. Finalmente sembra che la gente possa decidere liberamente del proprio futuro, e che i banchieri e gli squali finanziari, per una volta, debbano restare alla finestra a guardare, se non sono già scappati.
Sei risposte:
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2011-12-15 02:33:49 UTC
Io penso che il nord Africa ci abbia voluto insegnare qualcosa, ce lo sta insegnando anche il popolo Russo e dopo questa forse anche l'Islanda. Il fatto che non se ne parla è proprio per non far notare che ci si può ribellare invece che pagare solo. Ci stanno tenendo al guinzaglio di notizie. Siamo allo scuro delle cose, cosi è più semplice controllare un paese. Soprattutto in un momento come questo quando si chiede al popolo mille sacrifici. I responsabili ci sono! e quello stordito prima di me che dice che non si può fare un discorso del genere in paese democratico non sa quello che dice! Se viene eletta una persona e ruba cosè? non si può condannare perchè lo abbiamo eletto tutti? che cagata pazzesca!

La povera gente non ha colpa! ma ne paga sempre le conseguenze! e non è colpa di un governo piuttosto che di un altro, anche perchè il buco che c'è in Italia c'è da almeno 30 anni nei quali hanno comandato governi di tutte le fazioni continuando comunque a creare buchi sempre più grossi.

L'islanda fa bene e ti ringrazio per questa info.

Ciao ciao
?
2011-12-15 00:49:57 UTC
Trovo che sia l'inizio di un lieto fine per quella nazione. Ma principi del genere dovrebbero essere estesi e rafforzati presso tutti gli stati.

Si dovrebbe applicare il principio "chi rompe paga e i cocci sono suoi". Insomma chi fa il debito (o altro danno) se lo dovrebbe pagare (almeno in parte) di tasca. Cosi che governa sta più attento a come si muove con i NOSTRI soldi.

Voi saprete che chi lavora come impiegato in una azienda o in un ente pubblico, ad esempio un comune ecc. specie se ha responsabilità dirigenziali, ha quasi sempre una assicurazione che lo copre in caso di responsabilità civile dovuta ad esempio a errori compiuti nel suo officio.

Quindi costoro, i DIPENDENTI, sono RESPONSABILI di quello che fanno anche finanziariamente, oltre che penalmente, ovvio.

Ma i politici hanno l'immunità o meglio l'IMPUNITA'.

Penso che invece debbano essere responsabilizzati in proporzione alla carica ricoperta e quando sbagliano devono essere richiamati alle loro RESPONSABILITÀ' e debbano farne le spese IN PRIMA PERSONA. Invece attualmente LORO SBAGLIANO E NOI PAGHIAMO... SALATAMENTE.



Purtroppo ancora tutti i cittadini vivono in una nazione (quella italiana ma non solo) che infonde loro fin da piccoli un senso di servilismo verso chi amministra la cosa pubblica.

Mentre invece chi governa, in democrazia, è un servo della gente quindi un NOSTRO servo, NON un nostro CAPO' !!!



E la presa di coscienza di questo fatto, oramai imprescindibile se vogliamo progredire socialmente e civilmente ancora, deve avere una via preferenziale in tutte le menti delle persone.
@confusa@
2011-12-14 23:52:12 UTC
ma può esse che i telegiornali italiani sono + preoccupati a farci sapere dei cani abbandonati , che i panda sonopigri quindi non si riproducono piuttosto che farci sapere queste IMPORTANTI notizie su quello che accadendo ora nel mondo ! siamo proprio ignoranti ... ignoramo tutto ciò che accade ...

sono stufa di vedere il telegiornale e sentirmi dire degli animali , di quella incinta e di tutte ste cavolate ... basta bisogna dire basta ... ci occorre una protezione inattaccabile per la libertà d'informazione e di espressione come quella dell'islanda ..
2011-12-15 15:04:19 UTC
xd
aldebaran
2011-12-15 10:52:25 UTC
Tutto bello, tutto ben fatto: ma non bisogna dimenticare che l'islanda ha, più o meno, il numero di abitanti di un condominio in una grande città italiana e, di conseguenza, per la dimensione dei problemi vanno fatti i debiti paragoni.
AvvocatoMike
2011-12-15 07:06:07 UTC
E' ovvio che chi abbia un grosso debito sulle spalle cerchi di trovare tutti i modi per non pagarlo.



Il concetto di "debito detestabile" non so fino a che punto possa essere applicato ad un Paese democratico, in cui i rappresentati sono stati eletti dal popolo e non si sono autoimposti con la forza. Ad essere del tutto franco trovo pure vagamente demagogico e populista il discutere della Costituzione in rete e associare a ciò che la popolazione, in questo modo, possa decidere liberamente del proprio futuro. Ma davvero è pensabile che lavori parlamentari possano essere svolti in tale modo? Che il cielo gliela mandi buona.


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