L'Italia non riconosce lo Ius Solis. Giusto o sbagliato (sbagliato secondo me) questa è la realtà. Inutile sbatterci la testa almeno fino a quando la cosa non prenderà piede nel dibattito politico.
Io devo dire che tutte queste norme sugli sgravi fiscali e cavolate varie, mi lasciano sempre più perplesso.
Come giustamente rileva Mostro, il problema principale del crollo delle nascite è l'assenza di condizioni sociali ed economiche che garantiscano la procreazione.
Io non punto il dito né contro il mercato del lavoro, che è cambiato gioco-forza, né contro la globalizzazione la quale, occorrerà ammetterlo una buona volta, ha anche permesso a molte persone di avere finestre occupazionali prima impensabili.
Il dito andrebbe puntato sul sistema Paese.
In pratica accade che mentre il sistema del lavoro è cambiato, e di conseguenza tutto nel sistema aziendale si è mutato toccando gli equilibri personali, il nostro establishment politico continua a ragionare per provvedimenti che andrebbero bene su una realtà totalmente diversa. Sostanzialmente il gioco degli sgravi fiscali sarebbe applicabile al sistema economico di 20 anni fa, non certo a quello attuale.
Alla coppia di fidanzati di oggi, non gliene frega un piffero di avere gli sgravi fiscali se mettono al mondo un figlio. Gliene frega di sapere che anche se hanno contratti di lavoro precari, potranno avere libero accesso al sistema creditizio, stipulare mutui e prestiti, acquistare una casa senza dover vivere con l'angoscia di avere una impasse lavorativa di due o tre mesi, ed essere poi mangiati vivi dalla banca per aver saltato due o tre mesi di mutuo.
Alla coppia di fidanzati interessa poter pensare di mettere su una piccola impresa commeciale o una piccola azienda, senza dover essere strangolati dal sistema impositivo e contributivo e dalle solite banche (che comunque, che che se ne dica, non finanziano affatto le imprese in start-up). Vogliono poter accedere ai sistemi di finanziamento agevolati, senza dover perdere mesi (se non anni) dietro ad assurde pratiche burocratiche o ricevere poi i finanziamenti con vincoli assurdi (esempio con il vecchio prestito d'onore non potevi nemmeno cambiare una matita se non ti davano l'autorizzazione: ma si può mai lavorare così?).
Alla coppia di fidanzatini interessa sapere che se mettono al mondo un figlio, poi ci saranno le strutture adeguate a cui affidarlo, senza che questo costi un occhio della testa, e senza che crei indicibili problemi a livello lavorativo.
Incentiviamo le nursery aziendali, tanto per cominciare.
Operiamo sul sistema bancario al fine di rivedere l'intera filosofia di prestiti e mutui, e diamo semmai una stretta alle operazioni speculative delle banche medesime (un controsenso che la banca mi neghi il mutuo o il prestito per l'impresa, e poi rischi milioni di euro in qualche operazione finanziaria).
Insomma, il sistema Paese deve essere un sistema che pensa alla gente comune, non ai soliti pochi che hanno la grana e che riescono a fare cose fuori da ogni logica e perfino fuori delle regole che gli altri devono rispettare.
AGGIUNTA
Evidentemente ho sprecato fiato inutilmente.
Ho cercato di argomentare che la denatalità è un problema perché non esistono condizioni tali da incentivarla.
Aprire le frontiere non risolve un piffero, anzi crea solo sfacelo perché i lavoratori incidono comunque sul sistema sanitario-previdenziale e quindi peggio mi sento.
Servono bambini per innescare il ricambio generazionale e per ragioni, ovvie, di previdenza sociale.
Non scrivo un altro papiro perché tanto non ne vale la pena.