Domanda:
Ci si lagna del crollo delle nascite, dell'invecchiamento della popolazione, ma....?
anonymous
2010-11-13 11:08:15 UTC
ci si lagna del crollo delle nascite, dell'invecchiamento della popolazione, si parla (o meglio si farnetica) di eventuali sgravi fiscali alle famiglie numerose finanziate con strette fiscali sui single (in pratica la riedizione della tassa sul celibato di stampo fascista), ma si portano avanti delle castronerìe ideologiche che hanno l'effetto di limitare ulteriormente il numero di nuovi bambini in italia. Che ne pensate dei limiti alla fecondazione assistita, poste alle coppie che ne hanno bisogno, ed al perdurare dello IUS SANGUINIS Cioè un bambino è riconosciuto cittadino italiano SOLO in corrispondenza della cittadinanza italiana dei genitori, e NON in corrispondenza del nascere sul suolo italiano. (IUS SOLIS), pure alla luce della suddetta crisi di natalità?
Quattro risposte:
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2010-11-13 21:54:50 UTC
L'Italia non riconosce lo Ius Solis. Giusto o sbagliato (sbagliato secondo me) questa è la realtà. Inutile sbatterci la testa almeno fino a quando la cosa non prenderà piede nel dibattito politico.



Io devo dire che tutte queste norme sugli sgravi fiscali e cavolate varie, mi lasciano sempre più perplesso.

Come giustamente rileva Mostro, il problema principale del crollo delle nascite è l'assenza di condizioni sociali ed economiche che garantiscano la procreazione.

Io non punto il dito né contro il mercato del lavoro, che è cambiato gioco-forza, né contro la globalizzazione la quale, occorrerà ammetterlo una buona volta, ha anche permesso a molte persone di avere finestre occupazionali prima impensabili.

Il dito andrebbe puntato sul sistema Paese.



In pratica accade che mentre il sistema del lavoro è cambiato, e di conseguenza tutto nel sistema aziendale si è mutato toccando gli equilibri personali, il nostro establishment politico continua a ragionare per provvedimenti che andrebbero bene su una realtà totalmente diversa. Sostanzialmente il gioco degli sgravi fiscali sarebbe applicabile al sistema economico di 20 anni fa, non certo a quello attuale.



Alla coppia di fidanzati di oggi, non gliene frega un piffero di avere gli sgravi fiscali se mettono al mondo un figlio. Gliene frega di sapere che anche se hanno contratti di lavoro precari, potranno avere libero accesso al sistema creditizio, stipulare mutui e prestiti, acquistare una casa senza dover vivere con l'angoscia di avere una impasse lavorativa di due o tre mesi, ed essere poi mangiati vivi dalla banca per aver saltato due o tre mesi di mutuo.

Alla coppia di fidanzati interessa poter pensare di mettere su una piccola impresa commeciale o una piccola azienda, senza dover essere strangolati dal sistema impositivo e contributivo e dalle solite banche (che comunque, che che se ne dica, non finanziano affatto le imprese in start-up). Vogliono poter accedere ai sistemi di finanziamento agevolati, senza dover perdere mesi (se non anni) dietro ad assurde pratiche burocratiche o ricevere poi i finanziamenti con vincoli assurdi (esempio con il vecchio prestito d'onore non potevi nemmeno cambiare una matita se non ti davano l'autorizzazione: ma si può mai lavorare così?).



Alla coppia di fidanzatini interessa sapere che se mettono al mondo un figlio, poi ci saranno le strutture adeguate a cui affidarlo, senza che questo costi un occhio della testa, e senza che crei indicibili problemi a livello lavorativo.



Incentiviamo le nursery aziendali, tanto per cominciare.

Operiamo sul sistema bancario al fine di rivedere l'intera filosofia di prestiti e mutui, e diamo semmai una stretta alle operazioni speculative delle banche medesime (un controsenso che la banca mi neghi il mutuo o il prestito per l'impresa, e poi rischi milioni di euro in qualche operazione finanziaria).



Insomma, il sistema Paese deve essere un sistema che pensa alla gente comune, non ai soliti pochi che hanno la grana e che riescono a fare cose fuori da ogni logica e perfino fuori delle regole che gli altri devono rispettare.



AGGIUNTA

Evidentemente ho sprecato fiato inutilmente.

Ho cercato di argomentare che la denatalità è un problema perché non esistono condizioni tali da incentivarla.

Aprire le frontiere non risolve un piffero, anzi crea solo sfacelo perché i lavoratori incidono comunque sul sistema sanitario-previdenziale e quindi peggio mi sento.

Servono bambini per innescare il ricambio generazionale e per ragioni, ovvie, di previdenza sociale.



Non scrivo un altro papiro perché tanto non ne vale la pena.
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2010-11-13 14:51:10 UTC
- I bambini, meglio non farli e così non se ne parla più...
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2010-11-16 16:50:25 UTC
Il problema sono le politiche sociali ( inesistenti) che limitano la possibilità di fare figli, ed anche chi li vorrebbe o ne farebbe più di uno si trova nella morsa di una crisi generale, ed in particolare di quella del lavoro, tanto da rimanere spesso a casa con mamma e papà, aspettando una occasione che non verrà mai. Lagnarsi è una cosa, ma attuare le politiche giuste per le giovani coppie è altra: il governo del fare non fa e non aiuta... basta osservare tra le persone che si conoscono quanto sia difficile trovare una casa, poterla pagare, avere un lavoro minimamente stabile se non continuo, per non parlare poi della scuola e dei costi relativi, e della mancanza di aiuti alla famiglia con bambini se ( fortunatamente) entrambi nella coppia lavorano. In fondo è più comodo prendersela con il sesso mal gestito, contare sull' aiuto dei nonni e magari importare appunto bambini da fuori, con la condizione poi di negare loro la cittadinanza pur essendo loro di diritto, come tu citi giustamente.

Credo che se vogliamo parlare di denatalità ci si debba riferire al fenomeno interno al nostro paese, naturalmente se volessimo ridistribuire i cittadini dell' intero mondo globalizzato le analisi si dovrebbero fare con altri termini e casistiche.
Mostro90
2010-11-13 15:56:23 UTC
Posso dirti che l' Italia è fondata sul lavoro. Questo spiega praticamente tutto. Con l' entrata all' UE in Italia non c'è più protezionismo aziendale, di conseguenza le fabbriche hanno deciso di risparmiare sui costi di costruzione e di appaltare i lavori su suoli stranieri dove la popolazione è praticamente schiavizzata. Con il crescente fenomeno della Globalizzazione la ricchezza e di conseguenza lo stato delle famiglie va a livellarsi. Quello che noi sentiamo non è altro che il crescente impoverimento dei ceti medi del nostro Paese. Di questo passo arriveremo ad avere uno stato come i paesi del Medio Oriente, 30.000 ricchi e milioni di poveri affamati. Perchè questo preambolo? Perchè in uno stato in cui si vive grazie ai soldi e dunque grazie al lavoro ci si può riprodurre solo se si hanno una di queste due cose. La vera crisi non è la natalità, ma il lavoro. Che senso ha mettere al mondo dei figli se non si può provvedere poi al loro mantenimento?



Dettagli aggiuntivi: Scusa ma dove l' hai sentita questa del crollo delle nascite? Nessuno se ne lamenta... Apparte che siamo anche fin troppi in questo Paese, i giovani che faresti entrare per livellare il rapporto giovani-vecchi può giovare secondo te alla struttura social-economica della nostra terra??? E costoro come fanno a vivere, se a stento non ci riusciamo noi??? Non mi dire togliendo gli anziani dalla loro occupazione e dando quest' ultima ai giovani, perchè nessuno mai accetterà. Le pensioni non bastano alla sopravvivenza. Non colgo il senso della tua domanda mi spiace.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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